Se la definizione dello schema della base di dati non è fatto ad hoc, può succedere che si abbiano delle anomalie nel database, quali, per esempio, la ripetizione delle informazioni con spreco di tempo (per l’inserimento dei dati) e di spazio (memoria).
La teoria della normalizzazione ha come scopo quello di fornire metodi per progettare basi di dati senza anomalie. In pratica la normalizzazione consente di verificare se la definizione dello schema corrisponde a dei “canoni standard” di correttezza della base di dati. Dopo aver definito lo schema, si devono seguire alcune regole per rendere le tabelle in quelle che sono chiamate le FORME NORMALI, cioè per fare in modo che lo schema corrisponda ai “canoni standard”.
La teoria della normalizzazione è un argomento ampio, difficile da capire e pieno di termini tecnici. In questo manuale, che ha lo scopo di insegnare ad utilizzare Access e non di sostituire un testo per la teoria dei database, gli argomenti relativi alla normalizzazione saranno trattati in modo più semplice, senza l’introduzione di concetti e termini troppo impegnativi. Alcuni termini introdotti non sono propriamente corretti, considerando la teoria delle basi di dati, ma sono molto più semplici da capire rispetto a quelli utilizzati in ambito universitario.
I metodi descritti in seguito sono solo quelli principali e sono “adattati” per una comprensione più facile.

Riassumiamo la teoria della normalizzazione nelle seguenti regole per creare in modo corretto le tabelle:

  1. ogni tabella deve avere una chiave primaria
  2. ogni campo deve contenere un solo valore;
  3. i campi di una tabella non devono dipendere da altri campi (esclusa la chiave primaria);

evitare le ripetizioni e la ridondanza dei dati.