Magia della chimica

L'ago magico
Trucchi con CO2
Il trucco dei quattro bicchieri
Giardino subacqueo
Fabbricare cristalli
Trasformare l'acqua in vino

GIOCHI DI MAGIA DELLA CHIMICA

L'ago magico

Ecco un giochetto molto divertente con cui possiamo burlarci dei nostri amici e che ci procurerà un bello spasso.
Prima di eseguirlo in pubblico, forse è meglio fare un po' di pratica da soli.
Vedremo tra poco il perché.

È necessario procurarsi un recipiente di vetro - preferibilmente poco profondo - un ago, un tappo di sughero, un foglio di carta bianca e una piccola calamita in forma di barretta, Possiamo comprare la calamita a buon prezzo in un qualsiasi negozio di giocattoli o di ferramenta.

Ed ecco cosa dobbiamo fare per preparare l'apparato di questo giochetto.

Per prima cosa riempiamo d'acqua il recipiente fino a metà, poi infiliamo l'ago nel tappo in modo che lo passi da parte a parte; proviamo quindi a metterlo nell'acqua per assicurarci che, quando il tappo galleggia, la punta dell'ago non tocchi il fondo del recipiente, ma si possa muovere in tutta libertà. C'è quindi da compiere un lavoro per il quale è necessaria un po' di pazienza e attenzione. Si estrae l'ago dal tappo, lo si asciuga e si comincia a strofinarlo nel senso della sua lunghezza con un'estremità della calamita, È importante che questa operazione sia fatta nel modo corretto: si parte sempre dalla

cruna, si passa la calamita lungo tutto l'ago fino a giungere alla punta. Si solleva quindi la calamita in modo che non tocchi più l'ago e la si riporta verso la cruna, e di nuovo la si fa scivolare sull'ago fino alla punta; si ripete il tutto una dozzina o più di volte.

Fatto questo, ci accorgiamo di aver trasformato l'ago in una piccola calamita: basta che proviamo a usarlo per sollevare uno spillo.

Se l'ago non riuscisse a tener sospeso uno spillo, bisogna riprendere l'azione di strofinamento con la calamita sempre a partire dalla cruna per finire alla punta, usando la stessa estremità che si era usata prima. Dato che normalmente nelle calamite a barretta una estremità è colorata in rosso, non si avranno difficoltà per ricordare qual è la parte giusta con cui strofinare. Quando l'ago sarà stato magnetizzato a sufficienza, infiliamolo di nuovo nel tappo e rimettiamo il tappo a galleggiare sull'acqua.

Poi scriviamo sul pezzo di carta, alle due estremità, le parole SÌ e NO, una per ogni estremo.

Stendiamo il foglio sul tavolo e poniamoci sopra la vaschetta.

Possiamo ora dare inizio alla prova.

Mettiamoci anzitutto nella tasca della giacca la calamita e piazziamoci abbastanza vicino alla vaschetta.

Le risposte ai quesiti

Se osserviamo l'ago vediamo che comincia a muoversi verso l' uno o l'altro lato della vaschetta. Se non si dirige verso uno dei punti segnati con SI o NO, giriamo un po' attorno alla vaschetta finché non accadrà che si diriga proprio in una di queste direzioni. Quando saremo nella posizione voluta, mettiamo una mano in tasca e giriamo la calamita in modo che l'estremità che prima era diretta verso l'ago, punti ora nel senso opposto.

Subito l'ago attraverserà la vaschetta e andrà a fermarsi verso l'altro lato se prima era vicino al SI, adesso si troverà vicino al NO, e viceversa.

Posiamo cominciare adesso a capire quale opportunità abbiamo di burlarci dei nostri amici; basta mettere la mano nella tasca che contiene la calamita per girarla nell'uno o nell'altro senso e ottenere così che l'ago si muova verso il SI o verso il NO, e qualunque osservatore potrà rendersi conto che non toccate l'ago per farlo andare nella direzione voluta.

Possiamo ora chiedere ai nostri amici di porre delle domande a cui si possa rispondere con un semplice SI o NO, poi giriamo in tasca la calamita in modo che venga la risposta esatta. Tuttavia non aspettiamoci che l'ago si muova rapidamente; la forza magnetica che intercorre tra la calamita e l'ago è piccola, e quest'ultimo ci metterà quindi un certo tempo a rispondere.

Il motivo sta anche nel fatto che il sughero è piuttosto grande, rispetto all'ago e alla forza che lo spinge, e non può quindi essere molto accelerato nel suo movimento da un lato all'altro della vaschetta.

Spiegazione del fenomeno.

Se nel corso dei nostri studi ci siamo interessati di magnetismo - come parte della Fisica - una delle cose che abbiamo imparato è che tutti i magneti hanno un polo negativo e un polo positivo: anche l'ago magnetico di una bussola, ricorderete, è fatto così.

Un'altra cosa della massima importanza che si deve conoscere sul magnetismo è che il polo negativo sente l'attrazione del polo positivo, mentre viene respinto,  (tende cioè a fuggire) dal polo negativo di un altro magnete. Ecco la ragione per cui l'ago di questo giochetto va nella direzione che si vuole. Dato che, strofinandolo con la barretta calamitata, è stato trasformato in un piccolo magnete, si hanno adesso due magneti; quando si lascia libero di galleggiare il magnete-ago e si avvicina il magnete-barretta alla sua parte superiore, il magnete-ago si avvicina o si allontana a seconda che i poli dei due magneti siano “opposti” o “uguali”.

Rovesciando il magnete barretta, il magnete-ago si dirigerà nella direzione opposta.

Un avvertimento per assicurare successo a questo giochetto.

Dobbiamo stare abbastanza vicino alla vaschetta, senza rivelare naturalmente il segreto che contiene la nostra tasca.

Dobbiamo anche fare attenzione a tenere la barretta calamitata in posizione più elevata rispetto all'ago, non al suo livello. Naturalmente possiamo anche tenerla più in basso, se preferiamo; in questo caso i movimenti dell'ago saranno invertiti. Tutto sommato è meglio che l'ago stia più basso del livello della nostra tasca, per esempio sopra un tavolino da salotto.

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GIOCHI DI MAGIA DELLA CHIMICA

Trucchi con l'anidride carbonica

Ci si può divertire parecchio anche preparando dei giochetti che richiedono l'uso di un gas, facilmente ottenibile in quasi tutte le case. Con la parola " gas " non intendiamo in questo caso il genere di gas proveniente dal fornello, che è assai pericoloso da usare e da cui è sempre meglio stare lontani. Ci riferiamo invece all'anidride carbonica. Avete in casa qualche digestivo in compresse o in granuli, di quelli che sciolti nell'acqua danno effervescenza. Se non ne avete, potete procurarvene con modica spesa in farmacia o nei negozi di alimentari: ce n'è una gran varietà, anche di vitaminici e con sapore di frutta.

Altrimenti potete preparare da voi dei sali effervescenti: comprate 100 grammi di bicarbonato di sodio e 100 grammi di acido citrico. Sono sostanze assolutamente innocue, quando sono pure naturalmente; potete mescolarle in polvere per ottenere il sale effervescente, oppure preparare separatamente le loro soluzioni in acqua e ottenere l'effervescenza mescolando le soluzioni. Qui di seguito vi insegniamo due semplici trucchi che possono essere effettuati con l'anidride carbonica sprigionata da questi sali. Dopo esservi procurati il bicarbonato di sodio e l'acido citrico, prendete due bicchieri e una caraffa di vetro piena d'acqua; mettete in un bicchiere mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio e nell'altro una uguale quantità di acido citrico, tenendo presente che i bicchieri debbono essere perfettamente asciutti.

Mentre state eseguendo qualche altro trucchetto per gli amici, dichiarate di aver sete e versate quindi dell'acqua in un bicchiere - non importa in quale dei due - fìno a riempirlo

per circa un terzo.  Alzate il bicchiere, fate girare un po'  l'acqua  e dite che non vi piace molto il suo aspetto, ed in realtà l'acqua non appare molto invitante. Riponete il primo bicchiere e mettete un pò d'acqua nel secondo, fate come prima, poi convenite che nessuna delle due sembra molto attraente; però – aggiungete - l'acqua potrebbe avere un sapore migliore se mescolata, e, nel dire così versate il contenuto di un bicchiere nell'altro: istantaneamente ha inizio l'effervescenza.  Se volete potrete anche berla: dopo tutto è semplice acqua frizzante. Di solito l'effetto sul pubblico è di una grande sorpresa: l'effervescenza appare come una magia.  Naturalmente non dovete dire a nessuno come sia semplice ottenere questo risultato.

Per il trucco seguente vi occorre una bottiglia robusta - andrà bene una bottiglia vuota che ha contenuto dello spumante - e un tappo che si adatti esattamente alla bottiglia, ma che non la chiuda ermeticamente.

Per completare i preparativi, tenete a portata di mano una caraffa di vetro piena d'acqua e un piccolo imbuto, e mettete dentro la bottiglia - che deve essere perfettamente asciutta all'interno - un cucchiaino di sali effervescenti, comprati già confezionati oppure preparati da voi mescolando i prodotti chimici che abbiamo detto.

A questo punto annunciate al pubblico di avere scoperto il modo per ottenere un cannone da una bottiglia: quello che vi serve è una bottiglia magica (e la indicate) e un po' d'acqua.

Mettete l'imbuto nel collo della bottiglia, ci versate in fretta circa un bicchiere d'acqua,  togliete l'imbuto e infilate il tappo. Per un po' non accade nulla; nel frattempo potreste far finta di borbottare qualcosa per dare l'impressione di non riuscire a far funzionare la magia, ma in realtà solo per far passare il tempo che ci mette il gas nella bottiglia ad andar su di pressione.

Ad un tratto tutti sussulteranno per un botto improvviso, mentre il tappo schizzerà via colpendo il soffitto. Un trucco abbastanza semplice, ma di sicuro effetto. Si può trovare una gran quantità di varianti a questi due giochetti.  Per esempio, nel primo caso, potreste tenere a portata di mano un terzo bicchiere in cui avete messo appena una goccia di carminio - quel liquido rosso usato in cucina come colorante - e, quando dovete mescolare i due bicchieri di “acqua”, potreste versarli contemporaneamente nel terzo bicchiere, ottenendo così un “vino” rosso frizzante.  Se ponete con cura le varie sostanze sul fondo dei bicchieri e mettete questi sopra un vassoio, la maggior parte del vostro pubblico crederà che i bicchieri siano vuoti e che avete ottenuto questi effetti magici usando soltanto acqua pura.

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GIOCHI DI MAGIA DELLA CHIMICA

Il trucco dei quattro bicchieri

Ecco un trucco per produrre due volte il “vino”, una volta il “brandy”, e poi tramutare il tutto in un liquido nero.

I prodotti chimici di cui abbiamo bisogno (soltanto in quantità minime)  sono:

1.     Polvere di sandalo

2.     Aceto di vino

3.     Nitrato di potassio

4.     Allume

Mettiamo quattro bicchieri sopra un vassoio, preferibilmente di metallo o di plastica, e prepariamoli nel seguente modo.

Nel bicchiere 1 mettiamo la polvere di sandalo in quantità sufficiente per ricoprire appena il fondo, Sciacquiamo il bicchiere 2 con l'aceto e lasciamolo bagnato.

Mettiamo nel bicchiere 3 abbastanza nitrato di potassio da ricoprirne il fondo, e mettiamo una uguale quantità di allume nel bicchiere 4.

Infine mettiamo sul vassoio una caraffa contenente acqua sufficiente per riempire un bicchiere.

Così siamo pronti per fare un gioco di magia!!!!!

Annunciamo di avere scoperto il segreto per trasformare acqua in vino, quindi con la caraffa riempiamo il primo bicchiere: ne risulterà un liquido rosso.

Dopo averlo esaminato, diciamo che in fin dei conti non ci pare che il vino sia buono, e pensiamo quindi di trasformarlo in brandy.

Versiamo allora il contenuto del bicchiere l nel bicchiere 2: il risultato è un liquido di color giallo paglierino scuro.

Ma forse tanto brandy, diciamo, rappresenta una dose troppo alta di alcool; dopo tutto è meglio il “vino”.

Riempiamo quindi il bicchiere 3 col liquido del bicchiere 2 e questo ritorna rosso.

A questo punto annunciamo che per la verità non abbiamo tempo di bere il vino perché dobbiamo sbrigare della corrispondenza, e ciò di cui in realtà abbiamo bisogno è dell'inchiostro.

Così dicendo versiamo il contenuto del bicchiere 3 nel bicchiere 4 e il liquido diventa completamente nero.  Per completare la “nostra esibizione” con i liquidi che cambiano colore, possiamo preparare ancora un altro giochetto.

Mescoliamo in un bicchiere d'acqua appena un po' di cristalli di solfato di rame, (non troppi perché la soluzione deve apparire incolore).

Quindi, in un portauovo mettiamo un cucchiaino da caffè colmo di ammoniaca comune.

Naturalmente questi preparativi debbono essere svolti al di fuori della vista dei nostri eventuali ospiti. Possiamo annunciare che a volte, come appunto in questo momento, ci annoiamo a trasformare l'acqua in un liquido rosso, e ora preferiamo il colore blu. Quindi versiamo l'ammoniaca nel bicchiere contenente la soluzione di solfato di rame e ne risulterà un liquido colorato intensamente di blu.

Terminate le nostre esibizioni, portiamo tutti gli oggetti che abbiamo usato sul lavandino e sciacquiamoli con cura sotto il rubinetto, poi lasciamo tutti i bicchieri e le caraffe rovesciate ad asciugare sullo scolapiatti.

Non deve rimaner traccia di nessuna soluzione.

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GIOCHI DI MAGIA DELLA CHIMICA

Un giardino subacqueo

Avete mai provato a fare un giardino subacqueo?

Se non avete mai provato, avete perso l'occasione di ottenere qualcosa di veramente bello. Questo però è un giardino che non si fa con le piante, ma con i prodotti chimici. Vi saranno necessari un mezzo litro di soluzione di silicato di sodio (quella sostanza che serve per conservare le uova), circa 15 grammi di solfato di rame in cristalli, circa 250 grammi di sabbia pulita (l'ideale sarebbe la sabbia bianca da giardino), qualche frammento di alluminio (lavate qualche tappo di bottiglia da latte e tagliatelo in sottili striscioline) e un po' di chiodini di ferro lunghi 2-3 centimetri. Radunate questi articoli e procuratevi un recipiente di vetro, quanto più fondo e largo possibile. Ora potete cominciare a fare il giardino. Mettete uno strato di sabbia sul fondo del recipiente per uno spessore di circa 4 centimetri, poi mescolate il silicato di sodio con un litro e mezzo d'acqua, tenendolo pronto per versarlo nel recipiente. Spargete qua e là sulla sabbia i chiodini di ferro, le striscioline di alluminio, e una parte dei cristalli blu di solfato di rame e spingeteli bene sotto la superficie che poi spianerete per bene.  Adesso versate nel recipiente la soluzione di silicato di sodio con molta attenzione, in modo da non smuovere la sabbia, e ponete il tutto sul davanzale di una finestra o in qualche altro posto dove possa rimanere tranquillo. 

Nel giro di circa tre giorni vedrete crescere dalla sabbia delle bellissime piante: saranno piante leggiadre dai bellissimi colori, ma  per ora non saranno visibili in modo perfetto perché la soluzione di silicato di sodio è parecchio torbida.

Per ottenere la limpidezza, portate con molta delicatezza il recipiente sul lavandino e aprite il rubinetto dell'acqua fredda in modo che entri nel vaso scorrendo lungo il bordo. L'acqua non deve fluire rapidamente, se si vuole evitare che gli “alberi” si rovinino. Una precauzione utile potrebbe essere quella di legare per un estremo uno straccio attorno al rubinetto in modo che l'altro estremo risulti immerso nel recipiente; poi si apre lentamente il rubinetto.

Dopo circa mezz'ora l'acqua pulita avrà sostituito il silicato di sodio e si potrà vedere il giardino in tutta la sua bellezza.

Un giardino fatto col piombo

Quasi nella stessa maniera ora descritta si può fare un altro giardino metallico subacqueo accorreranno circa 200 grammi di acetato di piombo e un litro di acqua distillata, il vostro farmacista dovrebbe averli entrambi; ditegli di mettere l'acqua distillata in una bottiglia grande, in modo da poterla agitare con efficacia. Chiedete poi in un'officina se vi possono dare qualche pezzettino di lamiera di zinco.

Tornati a casa mettete l'acetato di piombo nella bottiglia e scuotete bene; poi mettete da parte la bottiglia per due giorni. Allo scadere dei due giorni filtrate la soluzione per mezzo di un vecchio fazzoletto e versatela in un vaso di vetro, quindi ponete attraverso la bocca del vaso un pezzo di legno e appendeteci due o tre pezzetti di zinco, in modo che risultino immersi nella soluzione appena sotto il pelo dell'acqua: sono sufficienti due pezzetti di piccole dimensioni. Riponete infine il vaso in un luogo tranquillo. Nel giro di un giorno, o poco più, vedrete formarsi degli “alberi” leggiadri da ciascuno dei pezzetti di zinco.

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Fabbricare cristalli

Far crescere dei grandi cristalli o dar loro la forma voluta è un'operazione piuttosto semplice, basta avere gli opportuni prodotti chimici. Per i particolari cristalli che descriveremo qui avrete bisogna di circa 700 grammi di allume, alcune gocce di carminio per il colore rosso e 200 grammi di solfato di rame per il blu.

Cominciamo con un cristallo incolore, fate una soluzione concentrata di allume, circa 30 grammi in una tazza d'acqua e, posto un bastoncino di traverso sulla tazza, appendeteci un sottile filo di cotone in modo che risulti in parte immerso nella soluzione.

Il giorno dopo potrete vedere in un tratto del filo un piccolo cristallo di allume.

A questo punto riempite una vecchia tazza con acqua bollente e sciogliete, agitando, quanto più allume possibile: continuate ad aggiungerne finché la soluzione è talmente concentrata che una parte dell'allume si rifiuta di dissolversi e rimane sul fondo.

Trasferite quindi con la massima attenzione il filo con il piccolo cristallo dalla prima alla seconda tazza, sempre appeso al pezzetto di legno, poi riponete il tutto in un luogo fuori mano. Nel giro di qualche giorno potrete avere un bel cristallo di allume di rocca grosso due o tre centimetri. Se volete un cristallo colorato di rosso, invece che incolore, aggiungete alla seconda tazza qualche goccia di carminio, prima di sciogliere l'allume, invece dell'allume.

Per ottenere cristalli blu usate solfato di rame. Se riuscite a trovare tra i vostri prodotti chimici un cristallo di allume o di solfato di rame abbastanza grande da poterlo legare col filo di cotone, potete risparmiare tempo evitando la prima operazione.

Preparate soltanto la seconda tazza con la soluzione più calda e più concentrata possibile e sospendeteci dentro il piccolo cristallo, crescerà molto più rapidamente e risulterà di dimensioni maggiori.

Figure con i cristalli

Per prepararle sarà necessario del filo di ferro: piegatelo in forma di stella o di cerchio, preparate una soluzione fredda molto concentrata di uno dei due soliti prodotti e sospendeteci dentro il filo di ferro. Ricordate che la soluzione deve essere molto concentrata.  Per esserne sicuri, cominciate a sciogliere il prodotto in acqua leggermente calda e aggiungetene, mescolando, finche non se ne scioglierà più; lasciate raffreddare, poi immergetevi dentro il filo di ferro che avete piegato nella forma voluta. Dopo un paio di giorni la figura che avete fatto col filo di ferro si sarà ricoperta di cristalli, non molto grossi, ma che, nell'insieme, appariranno veramente molto belli.

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GIOCHI DI MAGIA DELLA CHIMICA

Trasformazione dell'acqua in vino

C'è un’intera serie di giochi d'effetto in cui si trasforma “l’acqua incolore in liquidi più o meno colorati, ottenendo sempre un interesse generale.

Mescolando per esempio in un recipiente due soluzioni:

solfato di ferro + acido pirogallico

entrambe incolori, si produrrà un liquido nero.

Ma forse l'esperimento più impressionante è forse quello in cui si trasforma acqua in vino, poi di nuovo in acqua.

Vi svelo il segreto.

Procuriamoci in farmacia 15 grammi di Fenolftaleina e sciogliamone un cucchiaino da caffè in 250 ml d'acqua; prepariamo altre due soluzioni:

1.     30 grammi di Soda per uso domestico in 250 ml d'acqua

2.     30 grammi di Aceto in 250 ml d'acqua

Per preparare l’esperimento mettiamo la soluzione di Fenolftaleina in una caraffa di vetro e mettiamoci accanto allineati tre bicchieri; il primo riempito fino a metà con acqua pura, il secondo con la soluzione di Soda e il terzo con l'Aceto diluito.

Ora pensiamo di avere scoperto il segreto per mutare l'acqua in vino.

Per “dimostrare” che nella brocca abbiamo veramente acqua, ne versiamo un pò nel primo bicchiere, riempiamo quindi il secondo bicchiere e il liquido diventerà color rosso vivo.

A questo punto (in una ipotetica manifestazione di Maghi) facciamo finta di annusare il vino ( non assaggiamolo, mi raccomando!), e diciamo che in fin dei conti non ci sembra che sia un vino buono, perciò lo ritrasformeremo in acqua.

Nel frattempo versiamo un pò di “vino“ del secondo bicchiere nel terzo: man mano che versiamo il liquido, il rosso scompare e il terzo bicchiere, quando sarà pieno, rimarrà limpido ed incolore.

Versiamo il contenuto del terzo bicchiere nella caraffa, poi anche quello che è rimasto nel secondo bicchiere: tutto il liquido adesso è incolore, non vi è nessuna traccia di rosso.

Spiegazione

Il motivo di tutto questo è che la Fenolftaleina, che è un composto chimico con particolari proprietà e che gli scienziati chiamano “indicatore”, è completamente priva di colore in presenza di acidi, ma vira al rosso quando è addizionata alle basi.

La soluzione di Soda del secondo bicchiere era alcalina, perciò quando si è versata l' “acqua” della caraffa, ne è risultato un liquido rosso.

Quando si è aggiunto il liquido rosso alla soluzione acida del terzo bicchiere, questo è tornato nuovamente incolore.

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