DISEGNO&GRAFICA               Guida Autocad 2D 3D  

 

 

08-Comandi modifica

 

 

Questa parte è dedicata alle trasformazioni bidimensionali quali traslazione, rotazione, scalatura e specchiatura; alle funzioni avanzate di modifica delle entità e alle quotature di disegni tecnici.

Nome comando: SPOSTA [ MOVE] oppure S [M]

Gruppo: Editazione e trasformazione geometrica di entità

Descrizione: Modifica le coordinate dei punti di una o più entità traslandole rispetto alle altre

Opzioni: Richiede la selezione di un gruppo di entità e due punti che definiscono la traslazione

Vedi anche: TRASCINA [DRAGMODE]

Accade spesso di dover modificare le caratteristiche geometriche di una o più entità. Il comando SPOSTA trasla le entità selezionate rispetto all'origine degli assi cartesiani e dunque rispetto a tutte le altre entità non modificate. Lo spostamento avviene senza alcun cambiamento di dimensione o inclinazione rispetto agli assi.

Il comando richiede il punto base rispetto al quale spostare le entità e il secondo punto di spostamento, vale a dire il punto che definisce la direzione e l'entità dello spostamento stesso. I punti di base e di spostamento possono essere introdotti per via grafica (con il mouse o la tavoletta) o da tastiera, in forma numerica, per un controllo più accurato della traslazione.

Per comodità è spesso conveniente indicare come punto base l'origine degli assi (0,0). In tal modo il secondo punto definirà lo spostamento assoluto delle entità rispetto all'origine. Ad esempio fornire 0,0 come primo punto e 1,1 come secondo, equivale a introdurre 10,10 come coordinate del primo punto e 11,11 come coordinate del secondo.

In altri casi è utile usare lo snap ad oggetti: spostare cioè le entità prendendo come riferimento punti che stiano sulle entità stesse o su altre entità da non traslare.

Esempio di traslazione ottenuta per mezzo del comando SPOSTA. In questo caso la funzione TRASCINA è attivata e consente di controllare interattivamente lo spostamento.

Nome comando: TRASCINA [DRAGMODE] trasparente

Gruppo: Utilità generale

Descrizione: Controlla la visualizzazione dinamica degli effetti delle trasformazioni geometriche

Opzioni:

Auto visualizzazione dinamica attivata sempre quando possibile (default)

ON visualizzazione dinamica attivata, con richiesta specifica per alcuni comandi

OFF visualizzazione dinamica disattivata

Vedi anche: Variabile di sistema DRAGMODE

Se la funzione TRASCINA è attivata le trasformazioni geometriche applicate alle entità selezionate saranno visibili interattivamente sullo schermo grafico. Così lo spostamento, la rotazione, la scalatura, ecc. risulteranno visibili nel loro svolgimento, consentendo di vedere sia le entità originali (tratteggiate perché selezionate) sia le stesse entità in via di trasformazione.

Anche la creazione e l'editazione di alcune entità può avvenire dinamicamente: ad esempio un cerchio, durante la fase di definizione interattiva del raggio, viene rappresentato sullo schermo nelle varie configurazioni in funzione della posizione del puntatore grafico.

Se la funzione TRASCINA è attivata con ON i successivi comandi richiederanno l'esplicita immissione dell'opzione TRASCINA. Se invece è attivata l'opzione Auto (di default) il trascinamento avverrà sempre, quando possibile.

Con alcuni computer non molto veloci, dovendo applicare comandi di trasformazione geometrica a molte entità contemporaneamente, è possibile che le operazioni vengano notevolmente rallentate o rese quasi impossibili. In questo caso è opportuno disattivare la funzione TRASCINA con OFF o imponendo valore 0 alla variabile di sistema DRAGMODE.

La variabile DRAGMODE sarà posta a 1 per attivare il trascinamento come con ON e a 2 per renderlo automatico come per l'opzione Auto.

Nome comando: RUOTA [ROTATE]

Gruppo: Editazione e trasformazione geometrica di entità

Descrizione: Modifica le coordinate dei punti di una o più entità ruotandole rispetto ad un punto

Opzioni:

Per default selezione di un gruppo di entità, un punto che definisce il centro di rotazione e l'angolo di rotazione

R consente di introdurre un nuovo angolo di riferimento

Vedi anche: TRASCINA [DRAGMODE], ROTATE3D

Oltre alla traslazione un'altra trasformazione geometrica molto comune è la rotazione di entità rispetto ad un polo o centro di rotazione. Il centro di rotazione può essere un qualsiasi punto del piano XY anche se generalmente è un punto appartenente alle entità da ruotare o ad altre entità. L'angolo di rotazione può essere controllato interattivamente sullo schermo o introdotto da tastiera usando l'unità di misura angolare corrente.

Volendo allineare le entità selezionate ad un segmento del quale non si conosce l'angolo rispetto all'asse X (angolo che comunque è possibile ottenere per mezzo del comando LISTA), torna utile usare l'opzione R, la quale consente di definire un angolo di riferimento per la rotazione.

Esempio di rotazione, ottenuta per mezzo del comando RUOTA, di una entità polilinea. Il centro di rotazione è sulla polilinea e l'angolo di rotazione è di 329 gradi (o -31 gradi), come si può notare nella casella delle coordinate.

Nome comando: COPIA [COPY]

Gruppo: Creazione di entità

Descrizione: Duplica una o più entità

Opzioni:

Per default richiede la selezione di un gruppo di entità e due punti che definiscono la posizione delle entità copiate

M consente di duplicare più volte le entità, fino a input nullo (spazio o INVIO) o CTRL+C

Vedi anche: TRASCINA [DRAGMODE], SERIE [ARRAY]

Il comando COPIA è molto simile al comando SPOSTA, con la differenza che le entità originali vengono mantenute nella loro posizione iniziale.

La duplicazione delle entità è molto usata nel CAD. Le entità così create sono in tutto e per tutto identiche alle originali, sono completamente indipendenti e non conservano nessun rapporto con quelle: possono perciò essere editate, deformate, spostate, cancellate, ecc.

Nel CAD è pratica comunissima copiare un'entità esistente, deformarla e adattarla alle nuove esigenze ed eventualmente ricopiarla una seconda e terza volta per ulteriori utilizzi.

Volendo copiare più volte le entità selezionate è sufficiente attivare l'opzione M che consente la copia continua delle entità originali fino a interruzione del comando con CTRL+C o input nullo (spazio o INVIO o tasto destro del mouse).

Se le entità devono essere disposte in forma regolare e uniformemente scandita è forse più comodo l'uso del comando SERIE [ARRAY].

Spesso si crea una copia di un gruppo di entità senza fornire traslazione (immettendo cioè 0,0 come coordinate del punto base e ancora 0,0 per il punto spostamento). In tal modo si creano due copie perfettamente sovrapposte degli stessi oggetti. Per selezionare le entità così create (ad esempio per imporre loro una rotazione o una scalatura) o meglio per riselezionare le entità precedentemente selezionate per la copia, è sufficiente immettere l'opzione P (per precedente) alla richiesta di selezione del nuovo comando.

Esempio d'uso del comando COPIA. In questo caso il punto base non appartiene a nessuna entità del disegno.

Nome comando: SCALA [SCALE]

Gruppo: Editazione e trasformazione geometrica di entità

Descrizione: Esegue la scalatura delle entità selezionate

Opzioni:

Per default richiede la selezione di un gruppo di entità, un punto che definisce il polo di riferimento e il fattore di scala

R definisce il fattore di scala rispetto a una lunghezza data

Vedi anche: TRASCINA [DRAGMODE], STIRA [STRETCH], INSER [INSERT]

Anche la scaltura di una o più entità rientra a pieno titolo nel gruppo delle funzioni più usate nel CAD. Il comando SCALA può venire applicato a qualsiasi entità, dalla linea, all'arco, al testo e varia le dimensioni delle entità selezionate.

Il fattore di scala è omogeneo in X e Y e pertanto non sarà possibile deformare un oggetto o cambiarne le proporzioni interne ma solamente le dimensioni complessive. Nel caso si voglia cambiare il fattore di scala in modo non omogeneo in X e Y è necessario ricorrere al comando STIRA o creare un blocco delle entità e inserirlo con INSER, fornendo fattori di scala diversi per X, Y ed eventualmente Z.

Il fattore di scala può essere introdotto interattivamente o da tastiera in forma numerica, per un controllo più accurato e prevedibile dei risultati. Se il fattore di scala è minore di 1 le entità saranno rimpiccolite, se maggiore di 1 saranno ingrandite. Così ad esempio un segmento di lunghezza 3.6 sottoposto ad una scalatura con fattore 10 risulterà lungo 36 unità; mentre sarà lungo 1.8 unità se il fattore di scala è 0.5.

Il fattore di scala deve essere un numero positivo diverso da zero. Infatti se fosse negativo ne risulterebbe una specchiatura (per la quale esiste un apposito comando); se invece fosse pari a zero le entità si annullerebbero fisicamente, riducendosi ad un punto.

La scelta del punto base influenza notevolmente la posizione finale degli oggetti scalati. Se ad esempio si scala, con fattore 2, un segmento avente per estremi i punti 1,1 e 2,2, indicando il punto 0,0 come punto base, i punti finali del segmento saranno 2,2 e 4,4. Se invece il punto base ha coordinate -1,-1 le coordinate finali dei punti saranno 3,3 e 5,5. Vale a dire che, se le dimensioni del segmento saranno identiche in entrambi i casi, la posizione sarà diversa perché diverso è il punto di riferimento rispetto al quale vengono calcolate le coordinate. Infatti, nello stesso esempio, prendendo come base il punto 1,1 le coordinate finali dei due estremi del segmento saranno 1,1 e 3,3.

L'opzione R consente di scalare le entità con modalità relativa e non assoluta. Ad esempio volendo far sì che un segmento di lunghezza sconosciuta raggiunga la lunghezza di 10 unità, è necessario, dopo aver fornito l'opzione R, indicare interattivamente gli estremi del segmento (attivando l'osnap FIN [END] per individuarli correttamente) e fornire poi la lunghezza finale di 10 unità.

Lo stesso risultato si sarebbe potuto ottenere, in modo più complicato, misurando la lunghezza del segmento con il comando DIST o LISTA. Per trovare il fattore di scala assoluto sarebbe stato a quel punto necessario dividere 10 per la lunghezza del segmento: ad esempio 10/2.5 (lunghezza del segmento) = 4 (fattore di scala assoluto da applicare al segmento di 2.5 unità per portarlo a 10 unità).

Esempio di applicazione interattiva del comando SCALA. Di norma è però opportuno fornire il coefficiente di scala in forma numerica.

Nome comando: SPECCHIO [MIRROR]

Gruppo: Editazione e trasformazione geometrica di entità

Descrizione: Esegue la specchiatura delle entità selezionate cancellando o meno le entità di partenza

Opzioni: Richiede la selezione di un gruppo di entità, due punti che definiscono l'asse di specchiatura e se cancellare o no le entità di partenza

Vedi anche: TRASCINA [DRAGMODE], variabile di sistema MIRRTEXT, MIRROR3D

Molte forme geometriche, se specchiate, creano una nuova configurazione che non è possibile ottenere con la rotazione. La specchiatura infatti può essere paragonata all'azione di un timbro: le due immagini, quella sul timbro e quella impressa dal timbro sulla carta, sono specchiate una rispetto all'altra. Non è possibile, se non mediante specchiatura, trasformare una immagine nell'altra.

Il comando SPECCHIO esegue la specchiatura bidimensionale di un gruppo di entità rispetto ad un asse qualsiasi. Inoltre è anche possibile mantenere intatte le entità di partenza.

Spesso è utile attivare la funzione ORTO che consente di definire degli assi di specchiatura perfettamente ortogonali agli assi cartesiani. E' comunque sempre possibile introdurre da tastiera le coordinate che definiscono i due punti che, a loro volta, determinano l'asse di specchiatura.

Applicando la trasformazione di specchiatura a entità testo le scritte possono essere specchiate o meno in funzione del valore della variabile di sistema MIRRTEXT. Se la variabile ha valore 1 (default) le scritte risulteranno specchiate, se invece la variabile ha valore 0 il testo verrà considerato come incluso in un rettangolo che verrà specchiato, mantenendo però le scritte senza modifiche.

Esempio d'uso del comando SPECCHIO. Il comando consente di mantenere anche l'entità originale e di specchiare o meno le scritte.

Nome comando: SERIE [ARRAY]

Gruppo: Editazione e trasformazione geometrica di entità

Descrizione: Duplica più volte le entità selezionate creando una matrice rettangolare o disponendole ad arco rispetto ad un centro.

Opzioni: P disposizione ad arco o a cerchio rispetto ad un centro

M disposizione a matrice rettangolare

Vedi anche: COPIA [COPY]

Il comando SERIE consente di copiare una o più entità con due modalità:

- In forma di matrice rettangolare. In questo caso è necessario definire il numero di righe orizzontali e di colonne verticali e il passo delle entità in orizzontale e in verticale. Ad esempio indicando 4 righe e 6 colonne si otterranno 24 copie degli oggetti.

Se lo snap è stato ruotato la matrice si adatterà alla rotazione producendo una serie sfalsata.

L'oggetto di partenza è posto nell'angolo in basso a sinistra della matrice. Se il passo in X o Y è negativo gli oggetti verranno copiati lungo il relativo asse negativo: verso destra se il passo delle colonne è negativo (Y), verso il basso se ad essere negativo è il passo delle righe (X).

E' anche possibile inserire contemporaneamente il passo in orizzontale e in verticale immettendo due punti che individuano la finestra rettangolare che conterrà un elemento della matrice.

Esempio di applicazione del comando SERIE con l'opzione R, per rettangolare. Il passo delle righe e delle colonne può essere fornito anche interattivamente. A destra compare una serie creata dopo aver ruotato lo snap di 30 gradi.

- In forma polare, vale a dire disponendo le entità su un cerchio o arco di cerchio. In questo caso è possibile (oltre al numero degli elementi) sia scegliere l'angolo coperto dalla serie (da 0 a 360 gradi) sia l'angolo tra gli elementi. In quest'ultimo caso è necessario rispondere con un input nullo ad una delle due richieste relative al numero degli elementi o all'angolo coperto dalla serie.

Viene anche richiesto se ruotare o meno gli elementi durante la loro disposizione in serie.

L'angolo immesso segue lo stesso criterio della misura angolare impostata dal comando UNITA: gli oggetti saranno pertanto copiati in senso orario o antiorario a partire dall'oggetto di partenza.

La conoscenza del verso della serie risulta utile solo nel caso la serie stessa non copra l'intero angolo giro.

Nel caso gli oggetti non siano ruotati viene assunto, per la loro disposizione in serie, un punto di riferimento che funge da perno per la loro collocazione attorno al centro di rotazione. Se l'entità selezionata è un cerchio o un arco questo punto sarà il centro del cerchio stesso o dell'arco; se invece si tratta di linee, tracce o polilinee sarà un loro vertice non preventivabile con certezza. E' dunque possibile, in questi casi, che la serie risulti traslata o sfalsata rispetto al cerchio ideale lungo il quale dovrebbero disporsi gli oggetti.

Se gli oggetti base della serie sono più di uno verrà adottato il punto di riferimento dell'ultima entità selezionata.

Esempio del comando SERIE con l'opzione P per polare. Nella figura compaiono due diverse serie: la più esterna contiene entità che sono state ruotate (con copertura di 270 gradi); nella più interna le entità sono state copiate senza rotazione (da notare lo sfalsamento dell'ideale cerchio interno rispetto all'esterno).

Nome comando: TAGLIA [TRIM]

Gruppo: Editazione e trasformazione geometrica di entità

Descrizione: Taglia un'entità usando altre entità come contorno

Opzioni: A [U] annulla l'ultima operazione di taglio

Il comando TAGLIA viene usato per rifilare una entità usando altre entità come strumento di taglio. Viene chiesto di selezionare le entità che costituiscono il contorno di taglio e successivamente, fino a input nullo o INVIO, di selezionare le entità da rifilare. Tali entità saranno private delle parti selezionate dall'utente.

Le entità selezionabili come contorno di taglio sono le linee, le polilinee 2D, i cerchi e gli archi.

Una polilinea interpolata non potrà più essere rettificata dopo il taglio. Inoltre le polilinee dotate di spessore verranno tagliate lungo l'asse della polilinea, perpendicolarmente a questo.

Anche le entità selezionate come limiti di taglio possono essere a loro volta tagliate nella stessa sessione del comando.

Una apposita opzione A [U] consente di annullare l'ultima operazione di taglio. L'annullamento può essere esteso fino alla prima operazione di taglio eseguita.

Esempio relativo al comando TAGLIA. Nella figura compaiono tre gruppi identici di entità per illustrare varie possibilità di taglio.

Nome comando: ESTENDE [EXTEND]

Gruppo: Editazione e trasformazione geometrica di entità

Descrizione: Estende un segmento, arco o polilinea aperta fino ad un contorno definito da altre entità

Opzioni: A [U] annulla l'ultima operazione di estensione

Il comando ESTENDE consente appunto di estendere un segmento o un arco o una polilinea 2D aperta fino ad incontrare un contorno formato da altre entità quali linee, archi, cerchi, polilinee 2D. L'estensione avviene per la parte di entità selezionata, solo se questa può effettivamente incontrare il contorno. In caso contrario viene segnalato l'errore e non viene eseguita nessuna estensione.

Se il contorno di estensione è formato da polilinee dotate di spessore diverso da 0 l'estensione delle entità viene eseguita fino all'asse delle polilinee di contorno.

Le entità vengono estese fino all'entità contorno più vicina all'estremo da estendere. Nel caso di estensione di polilinee aperte dotate di larghezza, questa viene mantenuta e la polilinea viene estesa fino a che il suo asse centrale intercetta l'entità contorno. Se la polilinea è conica (con larghezze diverse lungo il suo percorso) viene modificata la larghezza dell'estremo esteso per adattare la conicità alla nuova lunghezza.

Anche per il comando ESTENDE è attivabile l'opzione A [U] per annullare, a ritroso, le ultime estensioni.

Esempio d'uso del comando ESTENDE. Nel caso l'entità di contorno sia una polilinea con spessore, l'estensione avviene fino all'asse della polilinea.

Nome comando: STIRA [STRETCH]

Gruppo: Editazione e trasformazione geometrica di entità

Descrizione: Deforma le entità selezionate

Opzioni: Richiede la selezione di un gruppo di entità e due punti che definiscono la deformazione

Vedi anche: TRASCINA [DRAGMODE]

Il comando STIRA deforma le entità selezionate, cambiando la forma (la posizione di alcuni vertici rispetto agli altri) ma non i collegamenti tra i punti. Si possono deformare linee, archi, tracce, superfici poligonali e polilinee.

La selezione delle entità da deformare deve avvenire per finestra di tipo inclusivo (F [W]) o intersecante (I [C]) o per finestre poligonali ( FPoligono [WP] o IPoligono [CP]).

Il metodo e le modalità di selezione delle entità influenzano notevolmente le successive possibilità di deformazione:

- Selezione per finestra o poligono intersecanti (I [C] o IP [CP]). In questo caso, generalmente, l'entità viene selezionata includendo una sua parte all'interno della finestra di selezione. Vi saranno pertanto alcuni segmenti o archi completamente interni alla finestra, altri completamente esterni e altri ancora che intersecano la finestra stessa. I segmenti o archi esterni non verranno influenzati dal comando; quelli interni subiranno una semplice traslazione, mentre quelli intersecati dalla finestra di selezione subiranno una deformazione tale da mantenere il collegamento con gli altri segmenti.

Gli archi subiranno pertanto una deformazione, mantenendo inalterata però la distanza tra il punto medio della corda e l'arco.

Pur potendo aggiungere e togliere entità dalla selezione, solo le entità selezionate dall'ultima finestra saranno utilizzate per il comando STIRA.

Esempio d'uso del comando STIRA con finestra intersecante (rappresentata dal rettangolo puntinato). Selezionando la parte superiore della polilinea, questa viene deformata solo nei segmenti verticali intersecati dalla finestra di selezione.

- Selezione per finestra o poligono inclusivi (F [W] o FP [WP]). In questo caso le entità vengono selezionate solo se completamente interne alla finestra o poligono di selezione. Pertanto tali entità saranno semplicemente traslate come avviene per il comando SPOSTA.

Il comando STIRA non modifica lo spessore delle polilinee o la loro interpolazione.

Esempi d'uso del comando STIRA. In alto a sinistra è rappresentata la polilinea di riferimento. Le altre polilinee sono state deformate a partire da quella.

Nome comando: SPEZZA [BREAK]

Gruppo: Editazione e trasformazione geometrica di entità

Descrizione: Spezza un'entità in due parti o ne cancella una parte

Opzioni:

Per default richiede la selezione di una entità e due punti che definiscono l'inizio e la fine del taglio

P [F] ridefinisce il primo punto di taglio (per default il punto di selezione dell'entità identifica il primo punto di taglio)

Il comando SPEZZA agisce in modo analogo a TAGLIA con la differenza che il punto di taglio non è individuato da un contorno formato da entità ma viene indicato dal disegnatore.

Se si usa la selezione per finestre o poligoni viene scelta per il taglio l'ultima entità selezionata (non l'ultima disegnata), e vengono richiesti due punti che indicano i limiti di taglio.

Se invece l'entità da tagliare viene selezionata mediante singolo puntamento, il punto di selezione viene assunto anche come primo punto di taglio. In quest'ultimo caso è comunque possibile, mediante l'opzione P [F], ridefinire il primo punto.

Se i punti di taglio non appartengono all'entità, per individuare il punto preciso di taglio AutoCAD lancia, dal punto selezionato, una perpendicolare all'entità. Il punto di incontro tra l'entità e la perpendicolare passante per il punto esterno di taglio definisce il nuovo punto di taglio effettivamente usato.

Se il secondo punto di taglio si trova oltre l'estremità di una entità, verrà cancellata tutta la parte tra il primo punto di taglio e l'estremità rivolta verso il secondo punto.

Per le entità cerchio è necessario fornire i due punti di taglio in senso antiorario (il verso di creazione dell'entità stessa).

Nel caso di polilinea chiusa questa viene tagliata nel verso di costruzione della polilinea stessa. Se questa è dotata di spessore, il taglio è perpendicolare all'asse della polilinea.

Esempi d'uso del comando SPEZZA. Da notare la proiezione perpendicolare dei punti di taglio sulle entità da spezzare.

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