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14-Rappresentazione modelli 3D

 

 

Un modello tridimensionale deve poter essere visto sul video e su carta mediante varie forme di rappresentazione: proiezioni ortogonali, assonometriche e prospettiche. In questo capitolo si approfondirà lo studio delle prime due forme di rappresentazione.

Fino a questo momento si sono utilizzate solo entità bidimensionali. Tra modello grafico, piano di input dei dati (tavoletta o mouse) e piano di rappresentazione (video) vi era dunque una perfetta identità.

Il passaggio alla costruzione di un modello tridimensionale pone due ordini di problemi:

- come immettere entità 3D usando strumenti di input 2D;

- come rappresentare modelli 3D sul piano del video o della carta.

AutoCAD ha introdotto le prime entità 3D già dalla versione 2.6 (aprile 1987) ed ha via via ampliato il numero e le capacità dei comandi dedicati alla modellazione tridimensionale e alla rappresentazione del modello 3D.

Autocad, pur se passibile di miglioramenti, costituisce un punto di arrivo di molte tecniche di modellazione e rappresentazione 3D, raffinate nel corso di tre successive versioni.

La prima entità 3D, già nota nel piano, è la LINEA: basterà infatti introdurre da tastiera tre coordinate, anziché due solamente, per definire gli estremi tridimensionali del segmento di retta.

Prima di analizzare altre entità 3D è però necessario indagare sulle modalità di rappresentazione e di costruzione delle entità tridimensionali.

Il capitolo che segue affronta entrambi i problemi, studiando in particolare i comandi PVISTA e UCS: il primo dedicato alla rappresentazione, il secondo alla costruzione del modello. Gli altri comandi, molti dei quali essenziali, costituiscono una sorta di corollario a questi due, fondamentali, comandi 3D.

Nome comando: PVISTA [VPOINT]

Gruppo: Rappresentazione

Descrizione: Rappresenta il modello in assonometria ortogonale o in proiezione ortogonale

Opzioni:

x,y,z (default) richiede l'immissione delle coordinate X, Y, Z del punto di vista

INVIO definisce interattivamente il punto di vista per mezzo della sfera proiettata

R definisce il punto di vista in forma polare fornendo i due angoli: quello rispetto al piano XY (zenit) e rispetto all'asse X (azimut)

Vedi anche: DDVPOINT, PIANA [PLAN], UCS, DDUCS, DDUCSP

Il comando PVISTA consente di rappresentare il modello in assonometria ortogonale isometrica, dimetrica o trimetrica o nelle sei possibili proiezioni ortogonali (cfr. Approfondimenti per una analisi più puntuale sull'assonometria ortogonale e sulle proiezioni ortogonali).

Vista in pianta di alcune entità piane poste sul piano XY.

Sia le proiezioni ortogonali che le assonometrie ortogonali fanno riferimento ad uno stesso schema proiettivo:

- la direzione di proiezione (e di vista) è definita come la retta che va dal punto di vista all'origine degli assi (punto 0,0,0),

- il punto di vista è sempre posto all'infinito (o proiettato all'infinito, lungo la direzione di proiezione, se fornito in coordinate numeriche),

- il piano di proiezione è perpendicolare alla direzione di proiezione.

Comando PVISTA [VPOINT]. Le stesse entità della figura precedente viste in assonometria ortogonale trimetrica (cfr. Approfondimenti - Assonometria ortogonale trimetrica)

Se il piano di proiezione è parallelo ad uno dei tre piani cartesiani (XY, XZ o YZ) si avrà una proiezione ortogonale, se invece il piano è inclinato rispetto a quelli si otterrà una rappresentazione in assonometria ortogonale.

Per ottenere le sei proiezioni ortogonali è dunque necessario che la direzione di proiezione e di vista coincida con uno dei tre assi cartesiani. Avendo ogni asse due versi (il positivo e il negativo), si ottengono così sei possibili proiezioni ortogonali:

- Pianta vista dall'alto, punto di vista di coordinate 0,0,1 (proiettate automaticamente all'infinito da AutoCAD, e dunque, ai fini della proiezione, 0, 0, + infinito);

- Pianta vista dal basso, punto di vista 0,0,-1 (0,0, -infinito);

- Prospetto frontale, punto di vista 0,-1,0 (0, -infinito, 0);

- Prospetto dal retro, punto di vista 0,1,0 (0, infinito, 0);

- Prospetto laterale da destra, punto di vista 1,0,0 (infinito, 0, 0);

- Prospetto laterale da sinistra, punto di vista -1,0,0 (-infinito, 0, 0).

Nel caso dei prospetti si noterà che scompare l'icona relativa agli assi cartesiani XY, venendo sostituita da un quadrato contenente una matita spezzata. Questa icona sta ad indicare che, per poter operare correttamente, è necessario definire un nuovo Sistema di Coordinate Utente mediante il comando UCS.

Schema (visto in assonometria) di una vista assonometrica. Il punto di vista è in realtà posto all'infinito e può essere individuato in due modi: mediante le coordinate di un punto (proiettato poi all'infinito) o con azimut e zenit, in forma polare.

Le assonometrie ortogonali possono essere di tre tipi:

- Isometriche, quando lunghezze uguali lungo i tre assi X, Y e Z si mantengono uguali anche nella proiezione,

- Dimetriche, quando lunghezze uguali lungo i tre assi si proiettano ottenendo due lunghezze proiettate uguali tra loro e la terza in rapporto diverso da 1 rispetto alle altre due,

- Trimetriche, quando lunghezze uguali lungo i tre assi si proiettano ottenendo tre lunghezze diverse tra loro.

Operativamente, si ottengono assonometrie isometriche quando, fornendo il punto di vista in coordinate (da tastiera), i tre valori sono uguali tra loro. Si hanno perciò otto possibili assonometrie ortogonali isometriche, una per ogni quadrante dello spazio cartesiano: coordinate punto di vista 1,1,1 (primo quadrante positivo); -1,1,1 (secondo quadrante positivo); -1,-1,1 (terzo quadrante positivo); 1,-1,1 (quarto quadrante positivo); 1,1,-1 (primo quadrante negativo); -1,1,-1 (secondo quadrante negativo); -1,-1,-1 (terzo quadrante negativo); 1,-1,-1 (quarto quadrante negativo).

Essendo gli assi X, Y, Z inclinati rispetto al piano di proiezione, i segmenti paralleli agli assi vengono proiettati scorciati sul piano di proiezione, tutti con lo stesso fattore di scorciamento di 0.8165 (solo nel caso di assonometria ortogonale isometrica). In altre parole un segmento, parallelo ad uno dei tre assi cartesiani, di lunghezza reale di 10 unità, verrà proiettato con una lunghezza pari a 8.165 unità.

Volendo stampare l'assonometria in scala è dunque necessario scalare l'intero modello con un fattore 1/0.8165=1.2247, oppure applicare lo stesso fattore nella fase di plot. Se ad esempio si desidera stampare il modello in scala 1:100 (con metri come unità del disegno) i due fattori, nel riquadro Scala, rotazione e origine del dialog box del comando Plot, saranno 12.247 (10*1.2247) a sinistra e 1 a destra.

Le assonometrie dimetriche si ottengono invece quando due delle tre coordinate del punto di vista sono uguali tra loro; mentre se sono tutte e tre diverse l'assonometria sarà trimetrica.

Vi sono infinite possibili assonometrie dimetriche e trimetriche: tra queste alcune sono particolarmente interessanti, ad esempio le dimetriche che proiettano un asse con lunghezze pari alla metà, due terzi o tre quarti rispetto a lunghezze parallele agli altri due assi (cfr. Approfondimenti).

Il comando PVISTA possiede tre modalità operative:

1) Immissione delle tre coordinate del punto di vista (default). Il punto sarà proiettato all'infinito lungo la direzione che collega l'origine con il punto dato.

Comando DDVPOINT. Viene attivato un dialog box che consente di selezionare l'angolo azimutale e zenitale che individuano il punto di vista. Un apposito bottone consente di passare alla vista Piana (angoli 0 e 90).

2) Ruota. Viene richiesta l'immissione di due angoli che definiscono la direzione di proiezione e di vista:

Immettere l'angolo sul piano XY rispetto all'asse X: angolo azimutale della direzione di proiezione;

Immettere angolo dal piano XY: angolo zenitale della direzione di proiezione.

3) INVIO, spazio o tasto destro del mouse. In questo caso il disegno scompare e viene sostituito dalla terna degli assi vista in assonometria. E' possibile definire interattivamente il punto di vista spostando il cursore sopra una sorta di mirino. Supponendo di circondare l'oggetto da rappresentare con una sfera avente centro nell'origine, ogni punto sulla sfera può costituire un possibile punto di vista: il polo Nord mostrerà l'oggetto in pianta dall'alto, il polo Sud sempre in pianta, ma dal basso, un punto sull'equatore consentirà di rappresentare l'oggetto con direzione orizzontale e perciò con piano di proiezione verticale (sarà un prospetto - una proiezione ortogonale dunque - se la direzione di vista è parallela ad uno dei due assi cartesiani X o Y).

La sfera viene schematizzata sul video con le convenzioni:

- la sfera viene "vista" dall'alto, con modalità non ortodossa, per poterla osservare tutta;

- il centro del mirino rappresenta il polo Nord della sfera;

- il cerchio interno rappresenta l'equatore;

- il cerchio esterno rappresenta il polo Sud, quasi che la sfera, di gomma, sia stata aperta sul foglio a partire da un foro posto nel polo Sud.

E' evidente che questa modalità di selezione del punto di vista genera solo assonometrie trimetriche, risultando impossibile identificare interattivamente un punto avente due o addirittura tre coordinate uguali tra loro.

Comando PVISTA [VPOINT]. Premendo il tasto di INVIO, invece di inserire i valori numerici da tastiera, si attiva la selezione interattiva del punto di vista.

Nome comando: ELEV

Gruppo: Gestione delle proprietà delle entità

Descrizione: Stabilisce la nuova elevazione e altezza corrente, da usarsi per le entità create successivamente

Opzioni: Richiede l'immissione della nuova elevazione e altezza corrente

Vedi anche: DDEMODI [DDEMODES], CAPROP [CHPROP], CAMBIA [CHANGE], UCS

Per creare entità tridimensionali, una tra le modalità più semplici è data dalla "estrusione". L'estrusione equivale ad una traslazione dell'entità in direzione perpendicolare al piano XY. Lo spostamento crea dunque una entità tridimensionale a partire da una bidimensionale.

Il comando ELEV richiede l'introduzione della nuova elevazione e altezza corrente. Questi valori saranno usati per tutte le nuove entità, che abbiano la possibilità di essere estruse, fino a nuova definizione dei valori.

Possono essere estruse linee (anche tratteggiate o non parallele al piano XY), polilinee 2D, cerchi, archi, punti, testi, anelli, poligoni, tracce.

Non possono essere estruse polilinee 3D, 3Dfacce e tutte le macro-entità composte da queste.

L'elevazione definisce la quota della base dell'entità, mentre l'altezza imposta il valore dell'estrusione. Così un cerchio diventerà un cilindro con base posta ad una elevazione qualsiasi e di altezza qualsiasi. Un segmento di linea che abbia gli estremi non alla stessa quota verrà comunque estruso verticalmente, creando una losanga; se invece il segmento è orizzontale la sua estrusione creerà una faccia verticale, concettualmente simile ad un foglio di carta verticale.

Una curva viene estrusa per segmenti creando perciò il tipico effetto di "superfici rigate".

Se l'altezza è negativa l'estrusione avviene verso la direzione negativa dell'asse Z (verso il basso).

L'altezza di una entità esistente può essere modificata per mezzo dei comandi DDEMODI, CAPROP [CHPROP] o CAMBIA [CHANGE]; l'elevazione con DDEMODI o CAMBIA [CHANGE].

Effetti del comando ELEV. Le entità sono state estruse perpendicolarmente al piano XY. Notare la rappresentazione con tutte le linee, anche quelle che dovrebbero essere nascoste da altre entità.

Nome comando: NASCONDE [HIDE]

Gruppo: Rappresentazione

Descrizione: Rappresenta il disegno con l'eliminazione delle linee nascoste

Opzioni: Nessuna

Vedi anche: PVISTA [VPOINT], VISTAD [DVIEW]

Nelle tre dimensioni è senz'altro possibile che, per una determinata proiezione, una entità nasconda, in parte o completamente, una o più entità o anche parte di sé stessa.

AutoCAD possiede un comando che consente di rappresentare le entità senza le parti nascoste. Il comando NASCONDE è stato migliorato notevolmente nella versione 12, raggiungendo una velocità tale da non rappresentare, nella maggior parte dei casi, un ostacolo per l'editing.

E' da notare che il tempo di calcolo di NASCONDE aumenta, in modo più che proporzionale, all'aumentare del numero di entità, in relazione anche alla loro complessità. Volendo aumentare ulteriormente le prestazioni del comando è possibile congelare (non semplicemente disattivare con OFF) i piani che contengono entità non necessariamente da rappresentare.

Generalmente il comando viene usato soprattutto per la fase finale di rappresentazione del modello ma, nei casi di modelli particolarmente complessi, si rivela necessario anche nell'editing, per rendere più chiara e comprensibile la visione dell'oggetto.

Per un uso corretto del comando NASCONDE è necessario considerare le seguenti caratteristiche:

- Il comando RIDIS [REDRAW], pur ridisegnando lo schermo, non elimina gli effetti di NASCONDE, mentre RIGEN [REGEN] riporta la visualizzazione con tutte le linee visibili.

- Vengono selezionate solo entità visibili: dopo aver immesso il comando NASCONDE le entità completamente nascoste da altre NON verranno selezionate. E' perciò utile effettuare una rigenerazione del disegno con RIGEN [REGEN] prima della selezione di entità.

- Facce che si intersecano o che siano perfettamente sovrapposte tra loro non verranno nascoste correttamente.

- I testi non estrusi non vengono nascosti. I testi estrusi verranno invece nascosti normalmente, anche se con qualche problema per i casi di intersezione di facce.

- I cerchi estrusi sono dotati di faccia superiore e inferiore, mentre polilinee chiuse o altre entità chiuse (come i poligoni) o aperte sono estruse solo nei loro contorni. I cerchi sono considerati come pieni e pertanto in grado di nascondere le entità.

Effetto del comando NASCONDE. Notare il testo non nascosto e i problemi generati dall'intersezione delle linee estruse, in basso a destra.

Nome comando: VISTA [VIEW] trasparente

Gruppo: Ausilio al disegno

Descrizione: Memorizza la rappresentazione corrente e gestisce le viste memorizzate

Opzioni:

M [S] salva la vista corrente assegnandole un nome fornito dall'utente

R richiama una vista precedentemente memorizzata

C [D] cancella una vista memorizzata

F [W] memorizza come vista la finestra specificata

? elenca le viste memorizzate

Vedi anche: DDVIEW, PVISTA [VPOINT], VISTAD [DVIEW]

Operando con proiezioni ortogonali, assonometrie e, come si vedrà la prossima lezione, con prospettive, può tornare utile memorizzare una vista per poterla poi richiamare e ottenere immediatamente quella rappresentazione sul video.

Il comando VISTA consente appunto di memorizzare, richiamare, cancellare dalla memoria ed elencare una vista.

Alla vista viene associato un nome che potrà essere usato per richiamarla e identificarla.

In genere si creano due o tre viste in proiezione ortogonale e quattro o cinque altre assonometrie (isometriche dai vari quadranti e dimetriche).

Le viste possono anche essere create nel disegno prototipo, evitando così di doverle ridefinire per ogni nuovo disegno.

Il comando DDVIEW attiva un dialog box che consente una gestione interattiva delle viste.

Il comando DDVIEW attiva un dialog box che consente una gestione interattiva delle viste. E' anche presente il bottone Descrizione che apre un riquadro contenente molti parametri relativi alla vista selezionata.

Il dialog box creato da DDVIEW prevede anche un bottone (Descrizione) che visualizza molti interessanti parametri relativi alla vista indicata.

Nome comando: UCS

Gruppo: Ausilio al disegno

Descrizione: Definisce e gestisce i piani ausiliari di disegno e modifica il Sistema di Coordinate Utente (UCS)

Opzioni:

V definisce un UCS coincidente con il piano di rappresentazione (l'asse Z positivo del nuovo UCS sarà perpendicolare al piano del video, orientato verso l'osservatore)

3 definisce un UCS per tre punti (origine nuovo UCS, direzione asse X del nuovo UCS e punto sul semipiano dell'UCS a Y positiva)

E definisce un UCS con l'asse Z coincidente alla direzione di estrusione dell'entità selezionata

G [W] riporta l'UCS al Sistema di Coordinate Globali (WCS per World Coordinate System o Sistema Mondo)

A [ZA] definisce un UCS per mezzo di una nuova origine e un punto sull'asse Z positivo del nuovo UCS

O sposta l'origine del nuovo UCS

X ruota l'UCS rispetto all'asse X

Y ruota l'UCS rispetto all'asse Y

Z ruota l'UCS rispetto all'asse Z

P ripristina il precedente UCS

M memorizza un UCS assegnandogli un nome fornito dall'utente

R richiama un UCS precedentemente memorizzato

C cancella un UCS memorizzato

? elenca gli UCS (quello corrente e quelli memorizzati)

Vedi anche: DDUCS, DDUCSP, PIANA [PLAN], variabili di sistema UCSORG, UCSXDIR, UCSYDIR, UCSNAME, UCSFOLLOW

La creazione di entità tridimensionali, avendo a disposizione solo strumenti bidimensionali di input/output, costituisce un serio problema.

Così come la rappresentazione su carta di modelli 3D viene risolta mediante la loro proiezione (ortogonale, assonometrica o prospettica) su un piano, anche per il processo inverso, vale a dire per l'immissione di punti 3D, si ricorre a piani ausiliari, con giacitura spesso diversa rispetto ai piani cartesiani fondamentali.

Con le nozioni finora acquisite, per disegnare, ad esempio, il prospetto di un edificio sarebbe necessario fornire, da tastiera, tutti i punti in coordinate numeriche, con grande dispendio di tempo ed energie, con risultati incerti e usando solo linee. Potendo invece considerare il piano della facciata come coincidente con il piano di disegno, tutto si presenta più semplice e immediato.

Il comando UCS consente di definire e gestire dei piani ausiliari che divengono, temporaneamente, i piani di lavoro del mouse o della tavoletta (il nuovo piano XY del sistema locale).

Vi sono pertanto due tipi distinti di piani, anche se spesso coincidono nella loro posizione nello spazio:

- Piani di rappresentazione, definiti dal comando PVISTA [VPOINT] (e VISTAD [DVIEW] per le prospettive), sempre coincidenti con il piano del video e sempre perpendicolari alla direzione di vista (piani di output).

- Piani ausiliari o UCS, che consentono l'immissione di punti e che possono o meno coincidere con i piani di rappresentazione (piani di input).

Ad esempio quando si attiva il comando PVISTA e si forniscono i valori 1,1,1 come coordinate per il punto di vista, il piano di rappresentazione (il video) non coincide con il piano di input (il piano XY del Sistema Mondo), rappresentato dall'icona degli assi XY (deformati rispetto alla norma proprio perché il piano di input è proiettato, come ogni altra cosa, su quello di rappresentazione).

Esempi di entità create usando UCS diversi dal Sistema Mondo (WCS).

Vi sono molte modalità per definire un nuovo UCS. Le più interessanti sono:

3 (3punti). Tre punti definiscono il nuovo UCS (come è noto per tre punti passa uno solo tra gli infiniti piani possibili).

E (entità). Il nuovo UCS sarà definito in modo diverso in funzione del tipo di entità selezionata:

- Arco. L'origine dell'UCS è posta al centro dell'arco. L'asse X dell'UCS (d'ora in poi X' per distinguerlo dall'asse X del Sistema Mondo) passa per l'estremo dell'arco più vicino al punto di selezione.

- Cerchio. L'origine dell'UCS è posta al centro del cerchio e l'asse X' passa per il punto selezionato.

- Linea. L'origine dell'UCS è posta sull'estremo del segmento più vicino al punto selezionato. L'asse X' viene allineato sul segmento. La direzione di Y' dipende dalla direzione del segmento (se è stato selezionato un punto più vicino al primo estremo del segmento o al secondo).

- Polilinea 2D. L'origine dell'UCS è posta sul punto iniziale della polilinea. L'asse X' coincide con il primo segmento retto della polilinea.

V (Vista). In questo caso il piano di rappresentazione e l'UCS vengono a coincidere poiché questa opzione definisce un UCS sul piano di vista. Questa opzione si rivela molto utile per porre scritte su di un'assonometria, scritte che altrimenti sarebbero viste anch'esse in assonometria.

X/Y/Z. Ruota l'UCS attorno all'asse cartesiano indicato. Anche in questo caso vige la regola della "mano destra" (sinistra se il verso del sistema è orario).

G [W] (Globale [World]). Questa opzione consente di tornare al Sistema di Coordinate Globali o Mondo.

P (Precedente). Riseleziona l'UCS precedente. E' utile, quando si opera usando due UCS, per passare rapidamente da uno all'altro.

Vi sono poi una serie di opzioni utili per memorizzare, richiamare e listare gli UCS, in modo da poterli riutilizzare più volte nel corso della sessione di lavoro.

L'estrusione di un'entità avviene in direzione perpendicolare all'UCS sul quale è stata costruita l'entità stessa.

Comando DDUCS. Il dialog box consente di cambiare e gestire i nomi degli UCS. Inoltre un apposito bottone lista le caratteristiche dell'UCS selezionato in quel momento, usando le coordinate dell'UCS corrente.

Il comando DDUCS richiama un dialog box che consente di gestire i nomi degli UCS e verificare le caratteristiche dell'UCS selezionato nell'apposito riquadro: coordinate dell'origine e direzioni degli assi X', Y' e Z', usando il sistema di coordinate dell'UCS corrente.

Il comando DDUCSP richiama invece un riquadro che permette di scegliere, per mezzo di icone, una tra le sei proiezioni ortogonali, il ritorno al Sistema Mondo o all'UCS precedente.

Comando DDUCSP. Il dialog box a icone consente una scelta rapida tra gli UCS più comunemente usati.

Nome comando: PIANA [PLAN]

Gruppo: Rappresentazione

Descrizione: Rappresenta il disegno in pianta, rispetto all'UCS Mondo, all'UCS corrente o rispetto ad un UCS da indicare

Opzioni:

C (default) rappresenta il modello in pianta dall'alto, rispetto all'UCS corrente

U rappresenta il modello in pianta rispetto ad un UCS memorizzato, da indicare

G [W] rappresenta il modello in pianta rispetto all'UCS Mondo del Sistema di Coordinate Globali (WCS)

Vedi anche: UCS, PVISTA [VPOINT], variabile di sistema UCSFOLLOW

Il comando PIANA rappresenta il modello in pianta, rispetto all'UCS corrente, ad un UCS, precedentemente memorizzato, da indicare oppure rispetto al Sistema Mondo di Coordinate Globali (WCS).

Se la variabile di sistema UCSFOLLOW ha valore 1 (default 0) AutoCAD provvederà a rigenerare il disegno e a rappresentare il modello in pianta ogni volta che si cambierà l'UCS.

Nome comando: ICONAUCS [UCSICON]

Gruppo: Utilità generale

Descrizione: Attiva/disattiva e controlla l'icona che rappresenta gli assi cartesiani

Opzioni:

T [A] modifica l'icona in tutte le finestre attive

N mostra l'icona nell'angolo in basso a sinistra della finestra grafica

O [OR] pone l'icona nell'origine dell'UCS corrente (se visibile nella rappresentazione a video)

ON attiva la visualizzazione dell'icona

OFF disattiva la visualizzazione dell'icona

Vedi anche: UCS, variabile di sistema UCSICON

Come già visto la finestra grafica di AutoCAD presenta, generalmente in basso a sinistra, una icona che indica la posizione degli assi cartesiani X e Y rispetto nella rappresentazione corrente.

Il comando UCSICON controlla le modalità di visione dell'icona: è non solo possibile attivarla o disattivarla (con ON/OFF) ma anche legarla all'origine dell'UCS, facendo in modo che, se l'origine è compresa nella finestra di vista, l'icona sia centrata su questa. E' anche possibile visualizzarla sempre nell'angolo in basso a sinistra dello schermo grafico, dove non disturba la rappresentazione.

La variabile di sistema UCSICON controlla direttamente la visualizzazione dell'icona: se ha valore 0 l'icona non viene rappresentata, se il valore è 1 la visualizzazione è abilitata, se infine ha valore 2 l'icona è posta (se possibile) nell'origine dell'UCS.

Nome comando: PIANOASS [ISOPLANE] trasparente

Gruppo: Ausilio al disegno

Descrizione: Seleziona il piano di una griglia assonometrica quale piano corrente di disegni in assonometria isometrica

Opzioni:

S [L] seleziona piano di sinistra

D [R] seleziona piano di destra

A [T] seleziona piano superiore

INVIO passa al piano seguente della lista

Vedi anche: SNAP

Come già visto in una precedente lezione, è anche possibile simulare una vista assonometrica disegnando in pseudo-assonometria attivando il comando SNAP con l'opzione S (Stile) seguita da A (Assonometrico). Il cursore si predispone con le due linee di riferimento che simulano una vista assonometrica isometrica, pur essendo in vista piana. Il comando PIANOASS permette di simulare il disegno sui tre piani cartesiani in assonometria.

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